Non solo artrite: quante e quali sono le malattie reumatiche?

Dottoressa Reumatologa

La reumatologia pediatrica si occupa di oltre 200 patologie reumatologiche, malattie spesso rare e croniche che nel loro complesso interessano circa 5 milioni di Italiani.

Queste condizioni possono coinvolgere tutto il corpo: non solo le articolazioni, ma anche organi come cuore, polmoni, reni e pelle. In genere sono disturbi autoimmuni, legati a fattori genetici e ormonali che causano uno sviluppo anomalo di risposte autoimmuni.

Riconoscere la patologia sin dalle prime fasi è cruciale: una diagnosi precoce permette di avviare il percorso terapeutico giusto e prevenire danni permanenti.

Quali malattie cura il reumatologo?

Il reumatologo pediatrico tratta le malattie autoimmuni e infiammatorie dell’infanzia. Le più comuni includono:

  • Artrite Reumatoide (o Artrite Idiopatica Giovanile) – infiammazione cronica delle articolazioni, con dolore e gonfiore persistenti.
  • Lupus Eritematoso Sistemico (LES) – malattia infiammatoria sistemica che può colpire articolazioni, cute, reni e altri organi interni.
  • Sindrome di Sjögren – disfunzione autoimmune delle ghiandole esocrine (occhi e bocca), spesso con dolori articolari e stanchezza.
  • Sclerosi Sistemica (sclerodermia) – patologia che causa indurimento della pelle e fibrosi degli organi interni.

Queste malattie reumatologiche causano dolore articolare cronico e rigidità, spesso associati a stanchezza e sintomi generali. Un bambino con queste patologie può perdere temporaneamente qualità della vita, ma oggi esistono terapie mirate in grado di fermare l’evoluzione della malattia e preservare la normale vita del piccolo paziente.

Sintomi e campanelli d’allarme

I sintomi delle malattie reumatiche infantili possono essere diversi. I campanelli d’allarme principali sono il dolore e il gonfiore persistenti di una o più articolazioni, soprattutto se associati a rigidità mattutina.

A volte compaiono febbri inspiegate, rash cutanei o gonfiori a mani e piedi. Anche affaticamento cronico e crescita rallentata non devono essere sottovalutati.

Quando questi segni non migliorano con il riposo o la fisioterapia, è opportuno informare subito il pediatra o un reumatologo. Agire in anticipo è fondamentale: la diagnosi precoce permette di impostare subito un percorso terapeutico e di evitare danni permanenti.

Reumatologo o ortopedico: quando rivolgersi

Spesso i genitori si chiedono se sia meglio il reumatologo o l’ortopedico. In realtà, reumatologo e ortopedico svolgono ruoli diversi:

  • il reumatologo è specializzato nelle malattie infiammatorie e autoimmuni delle ossa e delle articolazioni;
  • l’ortopedico si occupa soprattutto di disturbi meccanici e interventi chirurgici. 

Se il bambino ha dolori articolari ricorrenti, gonfiore o rigidità che perdurano, è il caso di consultare il reumatologo. Come indicano gli esperti, si dovrebbe rivolgersi allo specialista se il dolore interessa più articolazioni contemporaneamente, dura oltre mezz’ora al risveglio o si associa a gonfiori ricorrenti.

Grazie alla visita reumatologica si possono distinguere le vere patologie reumatologiche dai disturbi passeggeri. I genitori non devono quindi esitare: ai primi sintomi sospetti un consulto tempestivo aiuta a impostare la terapia più efficace per il bambino.

Un piccolo grande futuro

Le malattie reumatiche nei bambini, se diagnosticate e trattate precocemente, non rovinano il futuro dei piccoli pazienti. Portare il figlio dal reumatologo ai primi campanelli d’allarme (dolore articolare, rigidità, gonfiore) è fondamentale.

La buona notizia è che oggi le terapie disponibili possono fermare la malattia e garantire una buona qualità di vita. Il medico reumatologo è il riferimento giusto per quei disturbi immuno-infiammatori che vanno oltre il semplice “mal di ossa”: la diagnosi precoce assicura al bambino il miglior percorso terapeutico, permettendogli di crescere e vivere serenamente nonostante la malattia.

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